1 gennaio 2010

Ligal








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nasce e lavora a Padova ma ha soggiornato in Toscana, a Londra e, fondamentale per la sua crescita artistica e personale, è stata l’esperienza durata un anno presso il monastero orientale buddista Tosho-ji a Tokio, dove ha conosciuto la filosofia Zen.

Nel 2000 ha anche tenuto un’importante mostra personale a New York.

Emanuela Ligal ha sempre vissuto in modo profondo e tale intensità si riflette con forza e luminosità anche nei suoi quadri dove lo slancio creativo nasce dal nucleo di tutte le sue passate esperienze.

L’artista realizza dei lavori ad acrilico in cui il volto umano diventato maschera ne è soggetto.

Questi volti sono composti da frammenti di colori  brillanti, dai toni ironici e gioiosi.

Mette in scena come in realtà ognuno di noi appaia sempre in modo diverso da ciò che è veramente, anche negli ambienti più quotidiani della nostra vita.

Ligal indaga, partendo dall’attenta osservazione ed analisi della condizione dell’uomo nella società moderna, l’eterno ed umano dualismo tra maschera e volto, verità e finzione, attualità e virtualità, sogno e realtà.

Il risultato è la presa di coscienza di come l’uomo sia costretto ad assumere un abito che soffoca il suo vero essere.

L’autrice, avvalendosi di queste figure, intende scoprire l’autentica identità che si nasconde dietro le apparenze umane e metterle a nudo nella loro patetica ridicolaggine ma anche in tutta la loro debolezza umana.

I colori, spesso dalle tinte contrastanti ed accese, sono stesi tramite campiture piatte e creano delle figure che rimangono a metà fra un volto umano ed una sua astrazione, tra fantasia e realtà.
Il voto umano tende gradualmente a perdere i connotati realistici per trasformarsi e fondersi in una dimensione fantastica.

Dall’osservazione dei dipinti di Emanuela Ligal nasce un’associazione piuttosto immediata con uno dei grandi maestri della letteratura, Luigi Pirandello.

Anche se attraverso un’indagine più gioiosa rispetto allo scrittore italiano, la Ligal compie un lucido impietoso smascheramento della relatività della condizione umana ricca di apparenze e sdoppiamenti di personalità, portandoci in un mondo misterioso ed alchemico di sentimenti, un universo attraente che spinge l’autrice italiana a scandagliare molti volti e sfaccettature.