6 febbraio 2012

Silvio Zago

Cavarzerano, dipinge da molti anni. Numerose sono le sue  opere, che raccontano un lungo percorso stilistico, dall’acrilico degli inizi, all’acquarello, alla pittura ad olio.
A volte quasi informale, predilige i lavori a olio, utilizzando soprattutto la spatola, strumento con il quale Silvio Zago, che della essenzialità di linguaggio narrativo fa professione caratterizzante, esplica la sua abilità, la sua eleganza e la sua completezza di artista.
“Nei suoi lavori, di straordinaria immediatezza, traspare l’amore per i luoghi della sua giovinezza: la campagna, i casolari, le valli, il Po e la sua laguna.  E in questi lavori si trova dipinta la sua storia, tra orizzonti che interrogano, nel denso colore che domanda, nell’ampia stesura meditata e a volte istintiva che chiede, nella forma guidata dall’estetica che esamina: pianura o fiume, casa o cosa,  barca o barena, sole o luna godono dei quesiti della sua storia, corporeità e poesia li accompagnano come fluttuanti mari immobili sulla tela. Lo strumento spatola e l’oleosa materia sono l’appendice dell’anima di Silvio. Non serve esporre cosa fa o come fa, dobbiamo solo proferire dell’assoluto che reimmette in quello che fa” (Luigi Bizzotto).
Ancora, Mario Agnoli, di lui, dice: “La saggistica sull’arte e sulle lettere, in genere, si ispira alle attribuzioni scolastiche. Nel caso della pittura di Silvio Zago, tuttavia, una attribuzione fedele ai suddetti programmi interpretativi non sembra possibile o almeno non può ritenersi sostanziale. Zago è pittore/poeta della sua terra: quella delle case dalle pareti bianche che conservano la luce  assillante delle trasparenze acquee e delle terre che raccolgono le minute piante come gazzelle lungo i sentieri del vento. Il suo infinito non invita al naufragio leopardiano, ma alla raccolta di un seguito di sensazioni che si nutrono di canneti, di acque inquiete e d’orizzonte arcano”.

Silvio Zago ha lo studio in via F. Turati 5 – 30014 Cavarzere