Cavarzerano, dipinge da molti
anni. Numerose sono le sue opere, che
raccontano un lungo percorso stilistico, dall’acrilico degli inizi,
all’acquarello, alla pittura ad olio.
A volte quasi informale,
predilige i lavori a olio, utilizzando soprattutto la spatola, strumento con il
quale Silvio Zago, che della essenzialità di linguaggio narrativo fa
professione caratterizzante, esplica la sua abilità, la sua eleganza e la sua
completezza di artista.
“Nei suoi lavori, di
straordinaria immediatezza, traspare l’amore per i luoghi della sua giovinezza:
la campagna, i casolari, le valli, il Po e la sua laguna. E in questi lavori si trova dipinta la sua
storia, tra orizzonti che interrogano, nel denso colore che domanda, nell’ampia
stesura meditata e a volte istintiva che chiede, nella forma guidata
dall’estetica che esamina: pianura o fiume, casa o cosa, barca o barena, sole o luna godono dei
quesiti della sua storia, corporeità e poesia li accompagnano come fluttuanti
mari immobili sulla tela. Lo strumento spatola e l’oleosa materia sono
l’appendice dell’anima di Silvio. Non serve esporre cosa fa o come fa, dobbiamo
solo proferire dell’assoluto che reimmette in quello che fa” (Luigi Bizzotto).
Ancora, Mario Agnoli, di lui,
dice: “La saggistica sull’arte e sulle lettere, in genere, si ispira alle
attribuzioni scolastiche. Nel caso della pittura di Silvio Zago, tuttavia, una
attribuzione fedele ai suddetti programmi interpretativi non sembra possibile o
almeno non può ritenersi sostanziale. Zago è pittore/poeta della sua terra:
quella delle case dalle pareti bianche che conservano la luce assillante delle trasparenze acquee e delle
terre che raccolgono le minute piante come gazzelle lungo i sentieri del vento.
Il suo infinito non invita al naufragio leopardiano, ma alla raccolta di un
seguito di sensazioni che si nutrono di canneti, di acque inquiete e
d’orizzonte arcano”.
Silvio Zago ha lo studio in via F. Turati 5 – 30014
Cavarzere